domenica 20 ottobre 2019

La mia parte migliore

20 ottobre 2019 Ti scrivo per dirti GRAZIE. E per farti i miei complimenti. E per rivelarti un piccolo segreto: tu SAPEVI scrivere. Tu eri VIVO. Avevi un cuore gigantesco. E non sapevi, allora, che avresti perso tutto questo. Non l'avresti tollerato. E invece eccoti qua, eccomi qua, a donarti quello che meriti e che adesso non meriti più. Complimenti, Giò. Nessuno te l'ha mai detto, quanto grande fosse il tuo merito, il tuo talento, e sono costretto a dirtelo io, 12 anni dopo. Questo post è in tuo onore, in onore di quello che eri. Sei morto ogni giorno di più credendo che saresti vissuto ogni giorno di più. Mi spiace doverti dire che ciò che eri è un miraggio, per i non-morti che vogliono essere persone migliori. E' assurdo quanto tu pensassi di essere difettoso. E invece eri vivo. Dannatamente vivo. Grazie, grazie di esserci stato. Il tuo ricordo vive in me. Giò

sabato 3 novembre 2007

Un pò come quando ci si butta con irruenza nello sguardo di una raganza, chiedendole prepotentemente di essere da lei osservato. O il suo sguardo non molla, e ti segue con curiosità maliziosa cercando sintonia. Oppure devia subito la traiettoria, perdendosi nel primo punto fisso capitato sotto mano, lontano, molto lontano dai tuoi occhi. Un rifiuto lacerante, distruttivo. Una sberla esplosiva.
Però è sempre bella.

venerdì 2 novembre 2007

Vitatavolino

Se tra due minuti esci di casa diverrai ricco e famoso.
Se soltanto provassi ad instaurare con la tua anima un buon rapporto, nascerebbe in te una nuova passione.
Se prendessi un volo a caso capiresti quanto è indispensabile camminare a piedi scalzi in giro per il mondo
Se ti lasciassi spingere dalla gravità perderesti l'equilibrio ed il filo della voce.

Il mio destino mi ha sussurrato nell'orecchio la funzione del tempo. Basta offrire il tè alle cinque del pomeriggio per pianificare il proprio futuro masticando biscotti fradici.
Mi ha sconsigliato vivamente l'utilizzo della tromba delle scale per detestare se stessi. Mi ha lucidamente espresso la sua teoria sui dolori polmonari, vietandomi di correre con foga alle 5 del mattino.
Mi ha detto quando morirò, se continuerò a fumare catrame con troppa naturalezza.
Mi ha addirittura fatto i complimenti per aver detestato l'orgoglio e la dignità, suggerendomi di non provare neanchè un pò ad analizzare le proprie parole prima di usarle per un accurato ritratto di se stessi.
Mi ha detto di stare attento alle bucce di banana.
Mi ha detto di guardare sempre prima di attraversare.
Mi ha detto di crearmi un'immagine se decidessi di cercare lavoro.

Avrai per sempre la tendenza a fumare Marjuana, dedicandoti di tanto in tanto a qualcosa di più pesante.
Ah, prima che mi dimentichi, scoprirai di esser gay.
Sto scherzando, non è vero. Però ogni tanto avrai il dubbio, nonostante ti abbia detto che non lo sarai.

Non crede sarò destinato a diventar famoso, si è addirittura scusato di essere arrivato troppo tardi per potermi creare una fama.

A proposito, mi ha detto, vincerai un concorso se insisti nell'allenamento dei rutti.
Se prendi l'autobus fra 5 minuti, invece, ti innamorerai perdutamente rinunciando per sempre alla stesura del tuo futuro.
Il tè è finito, e mancano soltanto le ultime operazioni burocratiche.
Dovresti mettere una firmetta qua ed un'altra quassù e dovresti inoltre darmi il tuo numero di conto, molto gentilmente.

Gli ho chiesto perchè volesse la mia firma se sapeva già che non avrei accettato.
Mi ha risposto "questo è il mio lavoro", senza neanche guardarmi con offesa ma generando piuttosto occhiate di comprensione.
La notte dormiva all'inferno ma aveva il permesso speciale di Dio per tener fede alla sua volontà.
Ma che si fotta.

mercoledì 31 ottobre 2007

Spensiero

Mi si avvicina.
In testa ha un colbacco con le orecchie tirate su. In mano ha una rosa. Occhiali vistosi, spessi. Retrò. Giacchetta blu scura, camicia bianca con un'accesa cravatta rosso semaforo. Pantaloni eleganti e immagino eleganti anche le scarpe ai piedi, ma non ci faccio caso.
Non credo sia scalzo.
"Ho comprato il tabacco per la pipa" mi dice con parole piene di saliva "ogni tanto mi piace fumarla; e non so perchè ma questa volta ne ho fumato la cenere. E' strano vero? Ho fumato la cenere del tabacco."
Appena ha tempo mi mostra tutti i suoi denti bianchi.
"Una mia amica ha un cane. E' pure sposata. Mi ha dato la colpa se il suo cane ha morso un'altra persona. Il suo cane è mordace e ha dato la colpa a me. Ed è pure sposata. Io se la incontro non la saluto più. Faccio bene? Ho pianto per lei, ma se la incontro non la saluto più."
Ha degli anelli alle dita.
"L'ho comprata" mi dice muovendo la rosa verso i miei occhi "gli ho chiesto se l'aveva messa in frigo. Sai, le mettono in frigo, devono stare al freddo, senò..."
Non riesco a vedergli gli occhi.
"Una volta il gatto di una mia amica mi leccava la faccia. E così le ho detto" mi esclama ridendo "spero che si limiti a leccarmi solo la faccia.."

martedì 25 settembre 2007

Credo

Un esaltato movimento del corpo, composto nella sua intimità da leggere torsioni.
Sapessi raccogliere orchidee in un campo di tulipani. provocherei gelosia tra due parole. Spiegherei come incastrare triangoli in tondi. Saprei come soddisfare la mia soddisfazione inventando nuovi colori. Spiegami come generare giudizi sotto forma di opinioni.
Spiegami come bleffare davanti all’incoerenza di verbi istintivi.
Raccontami con eleganza la vita della mente che distribuisce il senso alle idee.
Muoviti con lentezza ricordandoti come si cammina.
Pemsami con intelligenza e comprendi la bellezza di ciò che per te non ha senso.

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