venerdì 2 novembre 2007

Vitatavolino

Se tra due minuti esci di casa diverrai ricco e famoso.
Se soltanto provassi ad instaurare con la tua anima un buon rapporto, nascerebbe in te una nuova passione.
Se prendessi un volo a caso capiresti quanto è indispensabile camminare a piedi scalzi in giro per il mondo
Se ti lasciassi spingere dalla gravità perderesti l'equilibrio ed il filo della voce.

Il mio destino mi ha sussurrato nell'orecchio la funzione del tempo. Basta offrire il tè alle cinque del pomeriggio per pianificare il proprio futuro masticando biscotti fradici.
Mi ha sconsigliato vivamente l'utilizzo della tromba delle scale per detestare se stessi. Mi ha lucidamente espresso la sua teoria sui dolori polmonari, vietandomi di correre con foga alle 5 del mattino.
Mi ha detto quando morirò, se continuerò a fumare catrame con troppa naturalezza.
Mi ha addirittura fatto i complimenti per aver detestato l'orgoglio e la dignità, suggerendomi di non provare neanchè un pò ad analizzare le proprie parole prima di usarle per un accurato ritratto di se stessi.
Mi ha detto di stare attento alle bucce di banana.
Mi ha detto di guardare sempre prima di attraversare.
Mi ha detto di crearmi un'immagine se decidessi di cercare lavoro.

Avrai per sempre la tendenza a fumare Marjuana, dedicandoti di tanto in tanto a qualcosa di più pesante.
Ah, prima che mi dimentichi, scoprirai di esser gay.
Sto scherzando, non è vero. Però ogni tanto avrai il dubbio, nonostante ti abbia detto che non lo sarai.

Non crede sarò destinato a diventar famoso, si è addirittura scusato di essere arrivato troppo tardi per potermi creare una fama.

A proposito, mi ha detto, vincerai un concorso se insisti nell'allenamento dei rutti.
Se prendi l'autobus fra 5 minuti, invece, ti innamorerai perdutamente rinunciando per sempre alla stesura del tuo futuro.
Il tè è finito, e mancano soltanto le ultime operazioni burocratiche.
Dovresti mettere una firmetta qua ed un'altra quassù e dovresti inoltre darmi il tuo numero di conto, molto gentilmente.

Gli ho chiesto perchè volesse la mia firma se sapeva già che non avrei accettato.
Mi ha risposto "questo è il mio lavoro", senza neanche guardarmi con offesa ma generando piuttosto occhiate di comprensione.
La notte dormiva all'inferno ma aveva il permesso speciale di Dio per tener fede alla sua volontà.
Ma che si fotta.

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